Malcolm Holcombe September 2, 1955 – March 9, 2024
Ci sono musicisti le cui canzoni e influenze funzionano come un’impalcatura che regge la facciata delle radici americane. Non stiamo parlando delle leggende del passato di cui tutti conoscono ancora il nome. Stiamo parlando dei cantautori che lavorano nell’ombra e che hanno sempre lavorato nell’ombra, perché si nascondono dai riflettori, si auto-sabotano ogni volta che il successo inizia a essere alla loro portata e non si sentirebbero mai a loro agio nella propria pelle se il loro suono andasse oltre le quattro mura di squallide sale d’ascolto in località sperdute. Malcolm Holcombe era uno di questi cantautori elementari. Troppo grezzo, autentico e non rifinito per le luci della ribalta, ma con un’influenza ammaliante su molti di coloro che vi entrano volentieri, è stato all’origine di molteplici suoni e approcci a quella che oggi etichettiamo come musica Americana. Anche quando era giovane suonava vecchio. Anche in salute sembrava devastato dalla malattia. Holcombe era come le colline e le valli, le radici, le rocce, il suolo e i rami che cantavano, se si era abbastanza pazienti e silenziosi da ascoltarli, e se si sapeva dove cercare il loro pubblico. (Saving Country Music)
Malcolm Holcombe cresce a Weaverville in North Carolina, dove si trovano alcune delle montagne più antiche del pianeta e alcune delle tradizioni musicali più profonde d’America. La radio e la televisione hanno alimentato le passioni musicali di Malcolm fin da bambino e la musica è diventata ancora più importante dopo la perdita di entrambi i genitori in età relativamente giovane. In tournée con alcune band approdò a Nashville dove occupò una abitazione poco appariscente sul retro del Douglas Corner, uno dei migliori locali per cantautori della città. Cominciarono a circolare storie sul misterioso lavapiatti dalla voce sotterranea e dal talento di oracolo. Purtroppo si raccontarono anche storie di un comportamento selvaggiamente incoerente: una profonda dolcezza attraversata da attacchi di stupefacente aggressività.
Ha flirtato con una carriera musicale ufficiale. Ma il suo splendido album di debutto, realizzato per la Geffen Records, fu bruscamente accantonato, producendo un melodramma che non fece altro che esacerbare l’alcolismo e la depressione di Malcolm. Un’azienda che un tempo aveva riservato un posto al genio complicato gli voltò le spalle e lui vacillò vicino al baratro.
Il ritorno alle colline del North Carolina si rivelò un potente tonico. Holcombe lasciò entrare l’aiuto dove prima l’aveva respinto. Con una profonda fede in Dio e un impegno nella sua arte, Holcombe riparò se stesso e la sua carriera. (Craig Havighurst, Nashville)
Il 9 marzo 2024 Malcolm Holcombe muore per insufficienza respiratoria dovuta ad una malattia. Aveva 68 anni.
A Far Cry From Here I’ve heard misfortune losses And wasted ways before me by the costs Of givin’ someone time enough for spendin’ Love only borrowed I’ve placed myself at ease Listenin’ to the lies of self-belief For wantin’ somethin’ close enough for keepin’ A far cry from here But I believe in ways than these To speak another dear who has been spared Innocent so near A far cry from here Even still the night is passin’ Behind her heart an emptiness still follows The distance dams the swallows hard for landin’ Love only borrowed Some are sad but true to know There’s belongin’ in just longin’ for someone My shoulder rests a road I only follow Love only borrowed But I believe in ways than these To speak another dear who has been spared Innocent so near A far cry from here A far cry from here A far cry from here… | Un grido lontano da qui Ho sentito di perdite per disgrazia E modi sprecati prima di me dai costi di dare a qualcuno il tempo necessario per spendere Amore solo preso in prestito Mi sono messo a mio agio Ascoltando le bugie della fiducia in me stesso Per volere qualcosa di abbastanza vicino da mantenere Un grido lontano da qui Ma credo in modi diversi da questi Per parlare di un altro caro che è stato risparmiato Innocente così vicino Un grido lontano da qui Anche se la notte sta passando Dietro il suo cuore c’è ancora il vuoto La distanza blocca le rondini che si apprestano ad atterrare Amore solo preso in prestito Alcuni sono tristi, ma è vero che sanno C’è un’appartenenza nel desiderare qualcuno La mia spalla poggia su una strada che seguo solo io Amore solo preso in prestito Ma credo in modi diversi da questi Per parlare di un altro caro che è stato risparmiato Innocente così vicino Un grido lontano da qui Un grido lontano da qui Un grido lontano da qui… |